Giardino della Minerva

La scalea del Giardino

« […] et ego ipsam habeo Salerni in viridario meo, secus spectabilem fontem »
(Matteo Silvatico, Opus Pandectarum Medicinae)
GIARDINO DELLA MINERVA; CARTELLA 5; Foto2
Giardino della Minerva la zona degli elementi
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Giardino della Minerva Lungo il percorso

Il Giardino della Minerva si trova nel cuore del centro antico, in una zona  denominata nel Medioevo “Plaium montis”. Il “viridario” fu proprietà della famiglia Silvatico sin dal XII secolo, come testimonia una pergamena conservata nell’archivio della Badia di Cava de’ Tirreni.

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Giardino della Minerva Decorazione parte superiore

In seguito, nel primo ventennio del 1300, il maestro Matteo Silvatico, vi istituì un Giardino dei semplici.

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Giardino della Minerva le specie coltivate

In questo spazio di straordinario valore culturale oggi identificabile, appunto, nell’area del Giardino della Minerva, erano coltivate alcune delle piante da cui si ricavavano i principi attivi impiegati a scopo terapeutico.

Matteo Silvatico vi svolgeva, inoltre, una vera e propria attività didattica per mostrare agli allievi della Scuola Medica le piante con il loro nome e le loro caratteristiche (ostensio simplicium).

Il Giardino medioevale, nel corso di una recente campagna di indagini archeologiche, è stato rinvenuto a circa due metri di profondità sotto l’attuale piano di calpestio.

Ultimo proprietario fu il professore Giovanni Capasso che, grazie all’interessamento dell’avvocato Gaetano Nunziante, presidente dell’Asilo di Mendicità, donò nell’immediato secondo dopoguerra l’intera proprietà a tale Istituzione.

A novembre del 1991, a Salerno, durante i lavori del simposio dal titolo Pensare il Giardino, fu presentato il progetto per la realizzazione di un orto Botanico dedicato a Silvatico ed al suo Giardino dei semplici.

Tale progetto è stato poi finanziato e realizzato nel 2000 dall’Amministrazione Comunale, utilizzando le provvidenze del programma “Urban”.

Ciò che oggi, al termine dei lavori di restauro, appare evidente al visitatore è un’interessante serie di elementi ascrivibili tra il XVII ed il XVIII secolo.

Tra questi, il più caratterizzante è una lunga scalea sottolineata da pilastri a pianta cruciforme, che sorreggono una pergola di legno.

La scalea, che collega ed inquadra visivamente i diversi livelli del Giardino è costruita sulle mura antiche della città, e permette un’ampia e privilegiata visione del mare, del centro storico e delle colline

Un complesso sistema di distribuzione dell’acqua, composto da canalizzazioni, vasche e fontane, denota la presenza di fonti che hanno permesso, nei secoli, in mantenimento a coltura degli appezzamenti.

ll giardino ha un particolare microclima, favorito dalla scarsa incidenza dei venti di tramontana e dalla favorevole esposizione, che, ancora oggi, consente la coltivazione di specie vegetali esigenti in fatto di umidità e calore.

Il primo terrazzamento del Giardino

Il 10 settembre 2000 si inaugurarono i lavori di restauro del Giardino della Minerva.

Il primo e più importante accorgimento nel restaurodel giardino della Minerva fu il mantenere  la struttura originaria del giardino , e la funzione di alto valore botanico che ospita.

Il giardino della Minerva è un esempio significativo di giardino settecentesco salernitano; Il suo stato di conservazione, prima del restauro, risentiva dell’abbandono  secolare di tutti gli elementi decorativi strutturali.

Accanto quindi ad una necessaria opera di abbattimento delle costruzioni incongrue e di consolidamento strutturale, il lavoro si è concentrato sulla riproposizione della sua fase caratterizzante.

Le stratificazioni più antiche del giardino sono state analizzate attraverso indagini con le tecniche dell’archeologia dei giardini, fornendo significativi riscontri ed informazioni sulle diverse fasi storiche.

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